domenica 9 ottobre 2011

Per quanto tempo si deve rimanere a riposo ?


Il prolungato riposo a letto veniva un tempo considerato la terapia d'elezione per il mal di schiena.
Questo approccio si basava sulla considerazione che alcune persone godono di un sollievo almeno temporaneo in posizione distesa, ma anche sul dato fisiologico per cui la pressione a carico dei dischi intervertebrali è minore quando si assume la posizione supina.

Purtroppo ancora oggi troviamo non pochi medici di famiglia che consigliano le persone affette da mal di schiena di trascorrere una settimana di rigoroso riposo a letto.
Il timore che l'attività lavorativa possa aggravare la situazione e ritardare il recupero è completamente infondata.

Infatti alcuni recenti studi e revisioni sistematiche pubblicati sul Piano Nazionale delle Linee Guida confermano che i pazienti con mal di schiena acuto che continuano il più normalmente possibile a esercitare le loro abituali attività recuperano meglio di quelli che il riposo a letto sia di due che di quattro giorni.
Da questi studi risulta altre sì che le persone che si mantengono in attività, nonostante il dolore acuto soffrono in seguito molto meno di dolori cronici (sono considerati tali i dolori che durano almeno per tre mesi o più) e ricorrono ai servizi sanitari molto meno di quei pazienti che si sono messi a riposo in attesa che il dolore diminuisse.
Tuttavia, il fatto che il riposo a letto sia inefficace non significa che le persone possano rientrare immediatamente sul posto di lavoro. Alcune persone con attività fisicamente molto impegnative possono infatti non essere in grado di riprendere il lavoro cosi rapidamente come quelli che svolgono attività lavorative più leggere.
Tuttavia per le persone con mal di schiena è spesso utile riprendere a lavorare almeno in forma ridotta fino a che non si verifichi un recupero completo.

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