lunedì 10 ottobre 2011

Nuovi approcci diagnostici e terapeutici: l' Ozonoterapia

L'impiego di una miscela di gas costituita da Ossigeno - Ozono viene sempre più largamente utilizzata nel trattamento del dolore persistente del mal di schiena . Dopo le prime utilizzazioni nel dolore vertebrale , sia esso dovuto ad una patologia degenerativa della colonna o alla presenza di un'ernia discale, questo gas sembra avere un ruolo importante nel trattamento conservativo di patologie della colonna , traumatiche e non , che interessano anche muscoli , tendini e articolazioni.
La letteratura scientifica riconosce oramai ampiamente a questo particolare "farmaco" una efficacia terapeutica maggiore a quella di altri trattamenti *, sottolineando sia la bassa incidenza di effetti collaterali dovuti all'azione propria del gas, sia quella di complicanze relative alle tecniche di applicazione , qualora vengano attuate " da mani esperte e nel rispetto delle Linee Guida ".

Il Dr. Marco Leonardi, Primario Neuroradiologo dell’Ospedale Bellaria di Bologna, nella sua relazione ha illustrato i meccanismi di azione multipli che vengono innescati dalla somministrazione di ozono nei tessuti che compongono la colonna vertebrale. In questa azione si possono riconoscere almeno tre fattori:

1) una minore produzione dei mediatori della flogosi (infiammazione)

2) l'inattivazione dei metaboliti che agendo sulle terminazioni nervose inducono il dolore

3) un netto miglioramento della microcircolazione locale, con una migliore e più rapida eliminazione delle sostanze tossiche. Questo permette una rigenerazione delle strutture anatomiche lese; ciò spiegherebbe i frequenti effetti di riparazione della lesione che possono essere presenti nei controlli diagnostici strumentali eseguiti a distanza dal trattamento.

Tecniche di impiego dell' Ossigeno-Ozono nel dolore di origine vertebrale

1) Tecnica intraforaminale
Dopo aver localizzato con una RM l'ernia (figura A nella foto), sotto guida TAC e nel rispetto della sterilità si accede per via percutanea al forame intervertebrale attraverso il quale le radici nervose fuoriescono dal canale vertebrale. (figura B nella foto)
Ottenuta la conferma radiologica del corretto posizionamento dell'ago e dopo aver eseguito il test di aspirazione ( che scongiuri la puntura accidentale di un vaso sanguineo ), si procede alla lenta somministrazione della miscela di gas in volumi e concentrazioni adatte alle condizioni cliniche.
(figura C nella foto)
Risulta essere la tecnica più efficace e valida sia nelle patologie disco-radicolari (ernie) sia nella sindrome della faccette articolari che in caso di infiammazione legamentosa e muscolare paravertebrale.

2) Tecnica intradiscale
sotto guida TAC e nel rispetto assoluto della sterilità , si accede per via percutanea direttamente all'interno del disco intervertebrale; dopo esecuzione della discografia , si procede alla somministrazione della miscela di ozono, secondo le modalità sopra riferite.

3) Infiltrazione paravertebrale
si procede alla somministrazione della miscela di gas alla distanza di circa due cm. dalla linea mediana delle apofisi spinose. La somministrazione dell'ozono viene eseguita, previo test di aspirazione negativo, lentamente e a diversi livelli di profondità : muscolare e sottocutaneo.


* Bonetti M, Fontana A, Cotticelli B, Volta GD, Guindani M, Leonardi
Intraforaminal O(2)-O(3) versus periradicular steroidal infiltrations in lower back pain: randomized controlled study.


Nessun commento: